CODICE RIF: 1401 TIPOLOGIA: ex convento CONDIZIONE: ristrutturato POSIZIONE: collinare, panoramica COMUNE: Todi PROVINCIA: Perugia REGIONE: Umbria DIMENSIONE: 914 metri quadrati TOT. N° VANI: 40 CAMERE: 18 BAGNI: 15 CARATTERISTICHE: soffitti a volta, soffitti con travi in legno e pianelle in terracotta, affreschi, camino, chiostro, cortili, balconi, terrazze, sistema di allarme ANNESSI: sì ACCESSO: strada bianca PISCINA: sì, piscina esterna ELETTRICITÀ: già collegata ACQUA: rete idrica comunale TELEFONO: da collegare ADSL: si GAS: GPL RISCALDAMENTO: autonomo GIARDINO: sì, perfettamente curato TERRENO: 9,5 ettari
CENTRI PIÙ VICINI
Centro più vicino (2km; 5’), Todi (3km; 10'), Deruta (27km; 25’), Marsciano (29km; 30’), Orvieto (35km; 45’), Foligno (40km; 55’), Perugia (46km; 40’), Spoleto (47km; 50’), Assisi (58km; 50’), Castiglione del Lago (68km; 1h 10’), Montepulciano (93km; 1h 25’) Roma (135km; 1h 45’), Siena (148km; 1h 50’), Firenze (201km; 2h 25’)
AEROPORTI PIÙ VICINI
Perugia San Francesco (46km; 40’), Roma Ciampino (148km; 1h 40’), Roma Fiumicino (165km; 1h 50’), Firenze Vespucci (202km; 2h 10’), Pisa Galilei (273km; 3h), Bologna Marconi (294km; 3h 10’)
PREZZO
Venduta
DESCRIZIONE
STRUTTURA RICETTIVA STORICA IN VENDITA IN UMBRIA
In Umbria, in provincia di Perugia, a soli 2,5 km dal centro storico di una splendida cittadina medievale, ex convento francescano con chiesa, terreno e piscina in vendita.
Il convento è situato in posizione collinare e panoramica, è ben esposto al sole e gode di ottima privacy. È possibile accedere alla proprietà da due ingressi separati, che conducono ad un’area parcheggio e ad un’altra ampia area di sosta.
L’aeroporto di Perugia San Francesco dista circa quaranta minuti, mentre l’aeroporto di Roma Ciampino e l’aeroporto di Roma Fiumicino sono raggiungibili in circa un’ora e quaranta.
DESCRIZIONE DEI FABBRICATI
Il convento è composto di vari fabbricati, tutti collegati tra di loro ma separabili mediante numerose porte. In particolare, abbiamo una villa padronale, una seconda villa e una sezione interamente dedicata all’attività ricettiva, suddivisa in tre appartamenti indipendenti.
- Piano sottostrada: cantine, magazzini e appartamento del custode (cucina, studio, camera e due bagni);
- Piano terra: corridoio lungo, studio con bagno, ampio soggiorno con camino e affreschi (l’ex refettorio, con uscita sul terrazzo panoramico) elegante sala da pranzo, cucina e stanza di servizio adiacente, lavanderia, una terrazza coperta collegata alla dispensa;
- Primo piano: disimpegno, due camere, bagno e biblioteca;
- Piano secondo: camera con bagno en-suite e terrazza, due camere con balcone e bagno in comune, due camere, bagno e soggiorno con balcone.
- Piano terzo: camera con terrazza.
La seconda villa è disposta su tre livelli ed è composta come segue.
- Piano sottostrada: salone e deposito;
- Piano terra: sfarzoso soggiorno/sala da pranzo con camino, due confortevoli camere doppie, due bagni, cucina con camino, ampio salone, area parco;
- Primo piano: ampia camera, bagno, balcone, studio.
I tre appartamenti, destinati all’attività turistico-ricettiva, si affacciano sul giardino terrazzato e hanno ingresso indipendente.
- Appartamento N°1: doppio accesso, cucina, soggiorno open plan, bagno, due camere e terrazza;
- Appartamento N°2: cucina open space, ampio soggiorno con camino, due camere e bagno;
- Appartamento N°3: ampio soggiorno, cucina, due camere, bagno e balcone.
La splendida chiesa vanta un coro originale, funzionante e restaurato.
STORIA DELLA PROPRIETÀ
Il convento in esame è parte di una serie di opere sorti tra il X e l’XI secolo lungo il Tevere. I santuari minori erano spesso parte fondamentale dei percorsi di pellegrinaggio principali, come ad esempio quello verso Santiago de Compostela o più semplicemente Roma.
La zona era già abitata al tempo dei romani, come testimoniano i resti di un tempio e il ritrovamento di diverse staute bronzee e capitelli. Nel medioevo si assistette alla nascita dei numerosi complessi monastici, che nel X secolo erano raccolti attorno ai beni abbaziali di San Leucio.
L’11 ottobe 1051 il papa Leone IX confermava a San Leucio omnia in civitate vel foris monasterium pertinentia (tutti i beni in città e fuori appartenenti al monastero) e confermava il diritto di scegliere l’abate a prescindere dal beneplacito del papa.
L’abbazia aveva potestas et imperium su una serie di conventi dipendenti e il 20 marzo 1145 papa Eugenio III confermò la apostolica protectione all’abbazia. Nel 1177 fu l’imperatore tedesco Federico Barbarossa a concedere un privilegio analogo all’abbazia (in un tentativo di affermare il proprio potere di investitura sui feudi dell’Italia).
Con la bolla del 13 ottobre 1207 emanata da Innocenzo III, la protezione apostolica venne riconfermata e per la prima volta si ha menzione del convento oggetto di questo annuncio tramite il suo rettore Egidius di S.J. de Cuti. Il monastero faceva parte della congregazione benedettina premostratense che governava San Leucio, una delle abbazie a capo delle sette “circarie” in cui San Norberto aveva diviso l’Italia dopo il 1120.
Il 3 gennaio 1236 il vescovo Bonifacio donava alla Chiesa di Roma un locum qui dicitur Mons Mascaranum situm prope Tudertum (luogo chiamato Monte Mascarano situato presso Todi) per la costruzione di un monastero di proprietà delle Clarisse francescane (Convento di Montesanto).
Gli eventi drammatici del Trecento, tra cui guerre e la grande Morte Nera del 1348, costrinsero le monache ad abbandonare i monasteri e a rifugiarsi in città. Nel 1355 il convento fu usato come rifugio da uno sparuto gruppo di monaci cistercensi.
Nel 1404 Nicolò Offreduzzi ristrutturò il complesso e lo riconsegnò ai Frati dell’Osservanza. Da quel momento il monastero godette di frequenti donazioni (sia volontarie che ereditarie) che permisero la fioritura del complesso.
Nel 1448, durante una predicazione, l’abate si lamentò come il monastero non fosse più locum sanum (luogo sicuro) per l’alto numero di monaci residenti che aumentavano ovviamente la quantità di lavori necessari per mantenere in sicurezza il luogo. Si chiedeva quindi l’assegnazione del vicino monastero di Montesanto (abbandonato e parzialmente in rovina).
Nel 1810 il monastero venne espropriato a seguito delle leggi napoleoniche e l’edificio venne razziato e distrutto dalle truppe francesi. La chiesa venne restaurata a fundamentis solo nel 1848.
L’ultimo e definitivo esproprio ebbe luogo nel 1860 a seguito dell’annessione dell’Umbria al Regno d’Italia e dal quel momento il convento rimase inutilizzato per oltre sessant’anni per essere poi acquistato da un privato che vi fece condurre imponenti lavori di recupero e ristrutturazione.
STATO E FINITURE
La proprietà è stata ristrutturata alcuni anni fa, è in ottime condizioni e il tetto è nuovo. Il convento, che combina il fascino dell’antico con le comodità più moderne, è caratterizzato da ambienti bellissimi, soffitti a volta, soffitti con travi in legno e pianelle in terracotta, affreschi, un chiostro interno, cortili, bagni moderni e luminosi, numerosi balconi e terrazze. Il camino principale, gli affreschi e la meridiana sono originali.
SPAZI ESTERNI
Il convento è situato in posizione collinare e panoramica, è ben esposto al sole e gode di ottima privacy. È possibile accedere alla proprietà da due ingressi separati, che conducono ad un’area parcheggio e ad un’altra ampia area di sosta. Le vie di accesso sono fiancheggiate da splendidi cipressi ornamentali.
Il monastero è circondato da circa 9,5 ettari di terreno, coperti prevalentemente dalla boscaglia mista tipica delle colline umbre.
Circa la metà di questi (4,7 ha) sono racchiusi da un muro in pietra. La proprietà dispone di uno splendido chiostro interno, un giardino terrazzato panoramico, un pozzo, orto, oliveto e una piscina non molto grande, ma esiste la possibilità di costruirne un’altra a sfioro.
Il giardino, decorato con siepi, piante ornamentali e vialetti in ghiaia è ben curato e offre un piacevole spazio esterno dove rilassarsi nel piacevole clima dell'Umbria.
UTILIZZO E POTENZIALITÀ
Al momento, tre appartamenti e una villa vengono affittati, mentre la villa principale è abitata dagli attuali proprietari. Grazie alle sue dimensioni e alla sua suddivisione interna, la proprietà può essere adibita a residenza principale di prestigio, seconda casa e struttura turistico-ricettiva, inoltre è possibile ospitare amici e parenti.
Il termine " agriturismo” viene coniato a metà degli anni sessanta. L’attività agrituristica è intimamente connessaa quella agricola. Già dal1973 è stata avviata un’opera legislativa a tutela dell’attività degli agriturismi e, secondo la legge 96/2006, si intendono agriturismo le attività di ospitalità e ricezione portate avanti da imprenditori agricoli, utilizzando la propria azienda . Nello svolgimento dell’attività l’imprenditore può essere coadiuvato da familiari nonché dipendenti che siano considerati lavoratori agricoli ai fini della disciplina previdenziale, assicurativa e fiscale vigente. Il ricorso a soggetti esterni è consentito esclusivamente per lo svolgimento di attività e servizi complementari.
L’attività degli agriturismi include anche la possibilità di ospitare campeggiatori in aree aperte, effettuare ristorazione utilizzando prodotti propri o provenienti da aziende agricole della zona, effettuare degustazione di prodotti aziendali, organizzare attività ricreative, culturali, didattiche, di pratica sportiva ed escursionistiche al fine di valorizzare il territorio ed il patrimonio rurale.
L’agriturismo, nato come forma di accoglienza molto semplice, allestita dagli agricoltori, si è progressivamente evoluto offrendo comfort e servizi adeguati al turismo contemporaneo. Lo sviluppo dell’attività agrituristica ha dato, poi, impulso alla nascita e crescita di nuove forme di turismo rurale quali bed and breakfast, case vacanze, relais o piccoli hotel di charme. Un numero sempre crescente di persone,mossa dal desiderio di tranquillità e di contatto con la natura, dall’amore per la buona tavola ed invogliata dai prezzi generalmente contenuti, opta per una vacanza in agriturismo. E’ così che le aziende agrituristiche, inizialmente ad apertura prevalentemente stagionale, attualmente sono per lo più attive per l’intero arco dell’anno.